Piccolo dizionario: METODOLOGIA




B - Barbonismo, Campionamento, Costruzione del questionario

D - Disuguaglianza

F - Focus group

G - Gioco

I - Indagine Scientifica, Interdisciplinarietà, Intervista

O - Osservazione

P - Psicometria

Q - Questionario psicometrico

R - Ricerca – azione, Ricerca Qualitativa, Ricerca Quantitativa

S - Scienza e senso comune, Svantaggio

T - Tecniche Di Osservazione, Teorie del gioco, Variabili






Barbonismo

Il Barbonismo è il fenomeno per cui alcuni individui vivono senza una casa , senza famiglia e senza lavoro ; si tratta quindi di marginalità , cioè star fuori dalla vita sociale e non voler integrarsi . Ci sono due forme di Barbonismo : tradizionale , nel quale il barbone e diffidente nei confronti degli altri barboni e della società , che ritiene pericolosa . La seconda forma è detta neobarbonismo ce maggiore disponibilità a affidarsi degli altri e della società.


Campionamento

 Campionamento probabilistico

il campione probabilistico è quel campione i cui risultati possono essere estesi con un certo livello di confidenza alla popolazione.

  • Campionamento casuale
  • Campionamento sistematico
  • Campionamento stratificato
  • Campionamento a grappoli

Campionamento non probabilistico

Il campione non probabilistico è quel campione i cui risultati non possono fare inferenze rispetto alla popolazione.

  • Campionamento accidentale
  • Campionamento per quote
  • Campionamento a valanga
  • Campionamento per dimensioni
  • Campionamento a più stadi
  • Campionamento a elementi rapprsentativi


Costruzione del questionario

Il questionario è uno strumento sfruttato nella ricerca sociale (sociologia, economia, studi di mercato, indagini di opinione) che serve per raccogliere informazioni in modo standardizzato e su campioni più o meno grandi, tali per cui è possibile poi costruire una matrice dati, ed effettuare poi analisi di tipo matematico/statistico. Vedi anche metodo quantitativo.

Il processo di costruzione di un questionario prevede tre passaggi fondamentali:

1. dopo aver formulato e definito le ipotesi della ricerca, precisato l’oggetto e gli scopi dell’indagine, si può procedere ad effettuare un campionamento della popolazione di riferimento per individuare le unità di analisi.

2. poi occorre individuare, sulla base delle finalità della ricerca e dei risultati che si desiderano ottenere, la tipologia di questionario da somministrare.

Il questionario può essere postale, telefonico, via e-mail, volante, autosomministrato, somministrato da un intervistatore, ecc.

Occorre sottolineare che il questionario può essere considerato come una sorta di intervista strutturata, caratterizzato da tutte le possibili ''trappole'' di tale forma di colloquio.

E’ necessaria infatti una particolare cura della dinamica psicologica propria della relazione che si viene a creare tra intervistato ed intervistatore, secondo le nozioni basilari della comunicazione interpersonale. Il ricercatore deve ''mettere a proprio agio'' l’intervistato, deve creare le condizioni ideali affinchè egli possa fornire il maggior numero di informazioni attendibili.

3. La difficoltà successiva è quella della scelta delle domande da utilizzare per ottenere uno specifico tipo di risposte e di informazioni.

In funzione della loro forma tecnica, le domande possono essere classificate in:

- domande aperte: non prevedono risposte predefinite dal ricercatore e che consentono piena libertà espressiva al soggetto intervistato

- domande chiuse: prevedono un ventaglio di risposte definite a priori dal ricercatore

- domande a scala: prevedono l’utilizzo di scale di misurazione di vario tipo (scale likert, differenziale semantico, ecc.) per la misurazione di atteggiamenti o opinioni

In funzione del contenuto, invece le domande possono essere:

- domande di base: quesiti sulle caratteristiche anagrafiche, genere, professione, reddito, ecc. dell’intervistato)

- domande filtro: quesiti che permettono di decidere i temi/problematiche da sottoporre all’intervistato

- domande strutturali: quesiti che riguardano attributi fondamentali dell’intervistato in relazione alla ricerca

- domande di comportamento: quesiti che riguardano fatti, esperienze concrete dell’intervistato.



Disuguaglianza

Si parla di disuguaglianza sociale quando l'accesso alle ricompense sociali risulta determinato dalle caratteristiche di un individuo o di un gruppo.Si tratta di un fenomeno universale.Sono sempre esistite marcate differenze di status tra i singoli membri di una società



Focus group


Un focus group è un tecnica qualitativa utilizzata nelle ricerche delle scienze umane e sociali in cui un gruppo di persone è invitato a parlare, discutere e confrontarsi riguardo l’atteggiamento personale nei confronti di un tema, di un progetto, di un concetto, di una pubblicità, di un’idea o di un personaggio. Le domande sono fatte in modo interattivo infatti i partecipanti al gruppo sono liberi di comunicare con gli altri membri seguiti dalla supervisione di un conduttore ( ricercatore o un suo assistente).


Il Gioco

Per gioco si intende un’attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da adulti , bambini o animale , a scopo ricreativo. In modo più specifico si intendono anche le attività di tipo competitivo caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definiti. Alcuni giochi possono coinvolgere un solo giocatore, ma nella maggior parte dei casi prevedono una competizione tra due o più partecipanti. Aristotele accostò il gioco alla gioia e alla virtù, Kant lo definì come un’attività che produce piacere. La psicologia invece vede il gioco come protagonista dello sviluppo psicologico e soprattutto della personalità del bambino. Inoltre , usato come mezzo terapeutico per far superare paure e come modo spontaneo di espressività.



L’indagine Scientifica

L’indagine scientifica è un'attività umana avente lo scopo di scoprire, interpretare e revisionare fatti, eventi, comportamenti o teorie relative alla natura usando i metodi scientifici, cioè basati sul metodo scientifico.

L’indagine scientifica è la metodologia usata per accrescere la conoscenza all'interno della scienza ed è ritenuta, in ambito economico, uno dei fattori chiave per la crescita economica e lo sviluppo economico della società, in virtù della sua potenziale capacità di fornire innovazione attraverso l'applicazione tecnologica delle scoperte scientifiche favorendo così il progresso della società noto come progresso tecnico e scientifico. L’indagine scientifica è portata avanti dalla comunità scientifica secondo sue proprie metodologie di valutazione della ricerca.

Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di fatti  misurabili attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie più generali da sottoporre al vaglio dell'esperimento per testarne l'efficacia.


Interdisciplinarietà

Si può definire come una forma di collaborazione tra le discipline che tende a un sapere unitario e più avanzato. Le varie discipline nonostante siano diverse tra loro hanno molto in comune come per esempio la logica e i metodi scientifici. L'intesa di fondo tra le discipline e la loro convergenza sui problemi però non basta a spiegare il fatto che ci si dedichi alla ricerca interdisciplinare.

La ricerca interdisciplinare si svolge unendo senza mai perdere di vista la specificità di ciascuna disciplina. La prima fase di una ricerca interdisciplinare è l'analisi multidisciplinare: si mettono a fuoco da ciascuna disciplina i contenuti rilevanti e si contestualizzano, inquadrandoli nella metodologia e nell'approccio teorico della disciplina. 



L’intervista

L’intervista è uno strumento di indagine che si basa sul colloquio, viene effettuata da un intervistatore, che pone le domande e registra le risposte e da un intervistato, che risponde. Si trovano 3 diversi modelli di intervista: 1- INTERVISTA FACCIA A FACCIA, dove l’intervistatore e l’intervistato si incontrano e conversano fra loro; 2- INTERVISTA TELEFONICA, dove non vi è contatto diretto; 3- INTERVISTA DI GRUPPO, dove vengono intervistate più persone contemporaneamente.

Vi sono 3 tipologie di intervista:

  • NON STRUTTURATA: consiste in una conversazione tra il ricercatore e l’utente, le domande che vengono poste sono di tipo libero, questa tipologia è utile per indagini di tipo esplorativo;
  • SEMI-STRUTTURATA: il ricercatore ha un’idea più chiara di ciò che gli serve per formare una valutazione, l’intervista risulta essere meno libera e il ricercatore deve affrontare i punti che più gli interessano;
  • STRUTTURATA: le domande poste all’utente sono già predefinite dall’intervistatore.
  • La MALATTIA: è un'alterazione dello stato fisiologico e psicologico dell'organismo capace di modificare in modo negativo, o addirittura eliminare le funzioni normali del corpo.

Il concetto deve essere inteso come status e condizione reversibile tramite una specifica terapia.

Non è un evento qualsiasi poichè introduce nell'individuo cambiamenti significativi: ammalarsi è come trasferirsi in un'altra provincia e vivere una situazione particolare.  

MALATTIA MENTALE: non esiste un concetto unico; infatti chi ritiene esistano delle basi concrete per poter distinguere tra comportamenti normali e devianti e chi invece afferma che la malattia mentale sia solo un'etichetta che la scienza tende ad attribuire a ciò che e normale e ciò che è patologico seguendo regole precise.

Essa viene definita come uno stato di sofferenza psichica prolungato nel tempo che incide sul vivere della persona causando problemi sia sul piano affettivo-sociale  che su quello lavorativo; un’alterazione comportamentale o psicologica che provocano pericolo di disabilità e non consentono il normale sviluppo della persona.

I disturbi mentali fanno parte del campo di studi della psichiatria, psicopatologia e certe branche della psicologia.



Osservazione

L’osservazione è la registrazione di tutte quelle percezioni che ci arrivano dall’ambiente circostante, esse possono essere sistematiche o occasionali.

Nel caso dell’osservazione sistematica si parla di osservazione sperimentale, caratterizzata dal controllo delle variabili; nel secondo caso invece si tratta di osservazione naturale, in cui le condizione di rilevazione non sono programmate.

L’osservazione consente di evidenziare la contraddizione tra ciò che  le persone dichiarano e ciò che fanno, e di svelare comportamenti inconsapevoli.

Uno dei limiti dell’osservazione consiste nell’impossibilità di considerare un gruppo numeroso di individui.



La psicometria

Si occupa di studiare la teoria e la tecnica della misura della conoscenza, delle abilità, degli atteggiamenti e delle caratteristiche della personalità.

Le teorie psicometriche derivano da una molteplicità di aree scientifiche. Gli psicometristi hanno sviluppato la gran parte delle teorie analizzando i test mentali, perché questi  possono essere definiti come un insieme di stimoli, standardizzati per tipologia, durata, ordine, sequenza e istruzioni. Questi stimoli sono costruiti in maniera tale da rappresentare, in base al modello teorico che li ha edificati, una determinata funzione cognitiva o di personalità.

I concetti fondamentali della psicometria sono l'attendibilità e la validità perché una  misura certa sta misurando costantemente qualcosa, mentre una misura valida sta misurando la cosa che si è supposto di misurare.


Questionario psicometrico

 I questionari psicometrici  mettono in condizione di cogliere  i tratti interiori della persona individualmente. Il soggetto si trova di fronte delle affermazioni, proposizioni distinte e rispetto a ciascuno gli viene chiesto di auto valutarsi e di dire qual’ è la propria posizione.

Riempiendo il questionario il soggetto ci da una descrizione di se, ma è un auto descrizione diversa da quella che egli potrebbe fare nel corso di un’intervista. Il soggetto si trova davanti delle informazioni già formulate e scritte.

Quando viene formulato il questionario psicometrico si  cerca di scartare tutte le domande confuse o ambigue. Nel questionario ogni area comprende 7 domande disposte  in ordine sparso, le risposte del soggetto vengono codificate in maniera standardizzata ottenendo  risultati specifici, i punti vengono assegnati in base alla griglia di valutazione.



Ricerca – azione

Si intende per ricerca - azione un modo di concepire la ricerca che si pone l'obiettivo non tanto di approfondire determinate conoscenze teoriche, ma:

  • di analizzare una pratica relativa ad un campo di esperienza (ad esempio, la pratica educativa);

da parte di un attore sociale;

  • con lo scopo di introdurre, nella pratica stessa, dei cambiamenti migliorativi.

 Nell'ambito del processo/progetto educativo la prospettiva della ricerca – azione si è rivelata produttiva anche in campo formativo, in quanto permette ai soggetti in formazione di essere "attori" del processo formativo. In campo educativo, la ricerca – azione costituisce un elemento importante della pedagogia istituzionale, sia per quanto riguarda la formazione del personale, sia per quanto riguarda l'analisi della pratica educativa e il suo miglioramento. 

 La ricerca – azione nasce negli anni quaranta e trova la sua prima teorizzazione nel lavoro dello psicologo tedesco Kurt Lewin che coniò il termine action research, da cui derivano sia action ricerche, sia l'italiano ricerca – azione. Le successive teorizzazioni, pur differenziandosi in relazione all'orientamento filosofico di riferimento e alla collocazione geografica, consentono di individuare alcuni elementi comuni che caratterizzano la ricerca – azione rispetto agli altri approcci:

  • la previsione di un rapporto di collaborazione e di confronto fra ricercatori e attori, sia nella fase di definizione del problema, sia nella gestione della concreta attività di ricerca;
  • l'idea che la ricerca non debba essere “neutrale”, ma debba diventare agente di cambiamento e di emancipazione sociale;
  • l'idea che lo scopo della ricerca – azione non sia quello di ampliare le conoscenze, ma di risolvere problemi che si presentano nell'ambito di un contesto lavorativo o sociale;
  • l'attenzione al contesto ambientale e alle dinamiche sociali, intese sia come possibili elementi del “problema” che come risorse per il cambiamento;
  • l'attenzione alla dimensione formativa della ricerca;

  • la circolarità (alcuni studiosi parlano di "ricorsività") fra “teoria” e “pratica”.



La Ricerca Qualitativa


La ricerca qualitativa si basa sull’interazione tra ricercatore e soggetto in un’ottica ricerca-azione. Diretta alla scoperta di significati mediante metodi storico, fenomenologico, etnografico e sociologico.
E' una ricerca diretta alla scoperta di significati piuttosto che alla ricerca di cause ed effetti.
La ricerca qualitativa è un approccio sistematico, soggettivo, volto alla descrizione di eventi diversi, e a alla loro comprensione, è lo studio delle cose nel loro contesto naturale, cercando di dare un senso a, o di interpretare, i fenomeni, in termini del significato che le persone danno loro.
Ricerca qualitativa, quando:

1)         Si vuole studiare una questione psico-sociale complessa, o un processo

2)         Si ha bisogno di un quadro contestualizzato

3)         Si ha bisogno di informazioni comportamentali

4)         Poche conoscenze preliminari sul tema della ricerca, ricerca esploratoria. 

Una ricerca qualitativa deve seguire i seguenti criteri:

Credibilità o Veridicità dei risultati che devono essere:
comprensibili, significativi e ritenuti rilevanti nel contesto della famiglia / cultura in studio giudicata dai partecipanti e da altri esperti della disciplina

Verificabilità: valutata in base alla adeguatezza delle informazioni che hanno condotto il lettore dal quesito di ricerca ai dati grezzi fino alla interpretazione dei risultati

Idoneità ai modelli: Fedeltà alla realtà dei partecipanti descritta in modo dettagliato.
Si riferisce a dimostrazioni documentate di modelli ripetuti attraverso il tempo che riflettono consistenza negli stili di vita o nei modelli di comportamento

Saturazione: Le informazioni che il ricercatore reperisce diventano ripetitive e non si evidenziano nuovi modelli di comportamento

Confermabilità: I dati sono convalidati in quanto riflettono la conformità ai criteri di:

  1. credibilità
  2.  - verificabilità
  3.  - idoneità

    Trasferibilità: Si riferisce al fatto che i risultati di uno studio ultimato abbiano simili significati e rilevanza per essere trasferiti in un’ altra situazione simile, un altro contesto o cultura (è l’equivalente della generalizzabilità nella ricerca quantitativa)

Ricerca Quantitativa

La ricerca quantitativa è una ricerca basata essenzialmente su dati statistici, attraverso cui è possibile trarre dati oggettivi.

Lo scopo della ricerca quantitativa è contribuire al progresso scientifico,  per cui un’indagine si considera riuscita se ha fornito informazioni che sono entrate a far parte delle conoscenze tradizionali di uno specifico settore. I ricercatori quantitativi inoltre, a differenza dei qualitativi, ritengono estraneo all’attività scientifica l’impegno etico-sociale.

Ciò si cui punta la ricerca quantitativa è l’esattezza. Per cui il sapere elaborato deve essere preciso, chiaro e fondato, in modo che teorie e modelli possano essere confrontati empiricamente.

È di fondamentale importanza nella ricerca la comparabilità dei dati. Se ciò non è possibile non si possono elaborare teorie generali né mettere alla prova ciò che si sostiene. Per esempio se si vogliono confrontare i risultati ottenuti da più persone è necessario porre a tutti le stesse domande, nello stesso ordine e con delle risposte prefissate. 

Il compito del ricercatore è quello di operare in un contesto empirico multidisciplinare, dominando diversamente “dimensioni” logiche del processo di ricerca, quali :

1) Conoscenza approfondita  delle teorie di riferimento;

2) Capacità di generalizzazione;

3) Predisposizione all’analisi quantitativa ed esperto utilizzatore della statistica sociale;

4) Abilità nella lettura da dati statistici;

5) Attento e cauto nell’interpretazioni dei risultati;


Molti studiosi sostengono che la ricerca quantitativa si basi sullo studio del macrosociale, svolgendo uno studio estensivo, mentre la ricerca qualitativa svolge una ricerca di tipo intensivo. Ciò non è del tutto errato poichè i ricercatori quantitativi sostengono che si debbano analizzare un gran numero di casi prima di ricavare modelli e teorie universali. Dunque nelle indagini quantitative le procedure sono stabilite da un protocollo che il ricercatore esegue ordinatamente poiché non potrebbe essere altrimenti.



Scienza e senso comune

Senso comune e scienza s’incontrano nel linguaggio, ma per il linguaggio anche si dividono. E non si tratta soltanto di una questione semantica, perché nel linguaggio stesso c’è controllo e potere. Spesso l’efficacia di un determinato linguaggio specialistico viene sopraffatta dal potere selettivo che tale linguaggio permette, visto che chi lo conosce e lo usa detiene il potere del sapere che manifesta per suo tramite.

Il rapporto fra la scienza e il senso comune è sempre stato un rapporto tormentato in questo nostro secolo, vuoi perché si è cercato di vedere l’una come l’evoluzione più o meno raffinata dell’altro, vuoi perché si è escluso ogni rapporto fra i due. I problemi nascono perché la costituzione del senso dei termini non è affatto evidente e più volte si è assistito e si assiste a un disaccordo di fondo su ciò che si deve intendere per senso comune o per scienza. E non si creda che dei due, sia il primo a presentare maggiori difficoltà.

Lo statuto di scientificità che si è attribuito alla scienza è sempre stato nel tempo piuttosto fluttuante ed è quasi impossibile fornire una definizione rigorosa e costante di ciò che una scienza dev’essere per essere scienza. O meglio, di definizioni del genere ne sono state date parecchie, e non sempre in accordo fra loro. In questo modo si cercava di definire il senso comune “interno” alla scienza, vale a dire metodi e procedure in “comune” per tutte le scienze. E per questo si stabiliva quali forme del sapere potevano appartenere alla Scienza e quali no: il senso comune (della scienza) definiva così un insieme di criteri di appartenenza L’esempio più clamoroso del rapporto fra scienza e senso comune è abitualmente considerato quello del conflitto fra il sistema eliocentrico e il sistema geocentrico: per il senso comune è il sole a muoversi intorno alla terra, per la scienza è l’inverso. Ciò non toglie che persino il più illustre degli astronomi usi abitualmente, parlando con gli amici, i verbi “tramontare” e “sorgere”. E il fatto che sia la terra a girare intorno al sole è ormai anch’esso pa-trimonio indiscusso del senso comune.

Il senso comune è il nostro abituale rapporto col mondo, anzi è il nostro mondo. È il comune sentire le cose così come ci appaiono in prima istanza, già comprese in un ambito mentale e culturale che ce le fa percepire e comprendere proprio così. Il sole gira intorno alla terra. Lo vediamo fare così. È lui a muoversi nel cielo. Siamo abituati al nostro punto di vista. Per questo è tanto difficile pensare che siamo noi a muoverci, e che invece il sole se ne sta fermo nel cielo... quando poi, studiando per bene le cose, non è neppure così, perché anche il sole si muove a modo suo. Ma il movimento che vediamo nel cielo è dovuto alla reale rotazione della terra: il sole non tramonta o sorge attivamente, perché è la terra che ruotando lo fa apparire da una parte e scomparire dall’altra.

Il senso comune, scriveva per esempio K.Popper, ha un’istintiva tendenza al ragionamento causale e deterministico: ogni evento è causato da un evento che lo precede. È questa la forma “naturale” che nasce nei bambini, in tutti i bambini, quando verso i tre anni attraversano la fase dei “perché?”. La risposta a un perché è sempre una spiegazione. Per il senso comune la spiegazione è inevitabilmente un ragionamento causale. E lo è anche nell’ambito del sillogismo elementare, quello della forma “se... allora”. Il se rappresenta la causa dell’allora, che ne è la diretta conseguenza: se non cerchi, allora non trovi. O ancora: X è stato premiato perché ha fatto una bella prova. 


Lo Svantaggio

Lo svantaggio è qualsiasi condizione strutturale che genera disparità nell’accesso alle risorse  per cui alcuni nella società hanno più opportunità di altri o più probabilità di realizzarsi nella vita.



Tecniche Di Osservazione

 Esistono diversi metodi di osservazione dei soggetti i principali sono:

OSSERVAZIONE NATURALISTICA : i soggetti vengono osservati nei loro luoghi di vita quotidiana (casa, scuola, luogo di lavoro etc.) l’osservatore deve misurare solo ciò che gli interessa e senza pregiudizi.

OSSERVAZIONE STRUTTURALE : avviene in ambienti specifici per esempio laboratori di ricerca. Si possono osservare comportamenti rari e socialmente indesiderabili, i soggetti però possono sentirsi sotto esame e dunque trattenersi nei comportamenti.

OSSERVAZIONE PSICO-FISIOLOGICA : vengono rilevate caratteristiche fisiologiche. E’ utile per valutare operazioni mentali in soggetti incapaci di verbalizzare.



Teorie del gioco

Le prime teorie sono ispirate alle CONCEZIONI RESIDUALI del gioco. Herbert Spencer il filosofo positivista e evoluzionista inglese espose la sua teoria secondo la quale l’uomo quanto l’animale ha delle energie in eccesso che vengono utilizzate nell’attività ludica, Un'altra concezione residuale del gioco è la “teoria della ricapitolazione” proposta da Stanley Hall. Egli sostiene che la storia evolutiva del bambino ripeta in breve la storia evolutiva della specie, di conseguenza vede negli atteggiamenti ludici dei bambini le caratteristiche delle fasi iniziali dell’evoluzione dell’uomo.

Dalle concezioni residuali si passa in seguito alle CONCEZIONI DELL’ESERCIZIO, teorie che interpretano il gioco come un esercizio serio per prepararsi alla vita per affrontarla al meglio. Questa teoria venne elaborata da Karl Groos. La teoria di considerare il gioco come un addestramento alla vita reale, era presente anche nella filosofia di Kant e nella pedagogia di Frobel il quale sosteneva che il gioco sta al bambino, come il lavoro sta all’uomo. Secondo Freud il gioco crea nel bambino un equilibrio emotivo in vari modi:
• Ha funzione catartica in quanto permette al bambino di esprimere e soddisfare i desideri che la società non ammette;

• Grazie al gioco il bambino riesce a controllare l’ansia;

Secondo Piaget, quando gioca il bambino assimila la realtà agli schemi che già possiede.

Bruner, psicologo dell’educazione, intuì come il gioco fosse un incentivo alla creatività; egli sosteneva che il gioco fosse funzionale all’apprendimento, poiché consente la libera sperimentazione di comportamenti, e soluzione ai problemi, sviluppando così l’inventiva nel bambino.

Le Variabili

Una variabile è quindi una proprietà di cui sia stata data una definizione operativa, in modo da trasformare una serie di situazioni reali (stati), in una serie di dati analizzabili e confrontabili tra Loro.

Una variabile è una caratteristica che può mutare o essere diversa nel  tempo e nello spazio da un individuo, un gruppo, un oggetto un evento a un altro. La variabile è un insieme di proprietà che si escludono a vicenda. Possiamo distinguere le variabili in quantitative, qualitative, continue e discontinue:

  1. le variabili QUANTITATIVE variano in grandezza;
  2. le variabili QUALITATIVE variano per genere;
  3. le variabili CONTINUE possono assumere un qualsivoglia valore in un insieme;
  4. le variabili DISCONTINUE hanno un numero di valori finito.

Bisogna dare un ulteriore classificazione tra variabili indipendenti e variabili dipendenti. Le variabili indipendenti sono quelle variabili che lo psicologo può manipolare a suo piacere, le variabili dipendenti, invece, sono le risposte dei soggetti.


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