Amore

Che cos’è l’Amore ?
Pochi concetti sono così vaghi e complessi come quello di Amore. La confusione è dimostrata anche dagli aspetti linguistici: con un’unica parola (amore) indichiamo sentimenti e pulsioni che hanno caratteristiche e mete completamente differenti.
Poros (Ricchezza) partecipava al banchetto degli dei che festeggiavano la nascita di Afrodite. Alla fine della festa giunse Penia (Povertà), che meditando se contro le sue miserie le riuscisse di avere un figlio da Poros, si sdraiò accanto al dio ubriaco, giacque con lui e rimase incinta di Amore. Amore fu concepito lo stesso giorno in cui nacque Afrodite  e  ne divenne compagno e seguace.  Platone, Convivio
Per gli antichi greci l'amore (Eros) aveva 3 volti.
Anteros è l'amore corrisposto. Fratello di Eros erano inseparabili; racconta la leggenda che un giorno Afrodite si lamentò con la Dea Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse, così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse avuto l'amore di un fratello. Afrodite si unì ad Ares e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme,ma ogni qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest'ultimo ritornava fanciullo. Questo grazioso mito insegna che l'amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).
Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.
Photos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo. Photos, come volto di una dimensione amorosa, nostalgica, irraggiungibile è quell'amore idealizzato che si esplica nel soffrire e nel cercare l'anima gemella.
Riunificando i tre volti dell'amore, si può dire che Anteros e Himeros , vivono nel presente, mentre Photos, vive nel passato o nel futuro.
Se volessimo trasporre il tutto nel campo delle problematiche e dipendenze affettive potremmo dire che quest'ultime si nutrono della presenza di Photos
La mente realizza al suo interno un'immagine della persona amata, e nel creare questa immagine interiore viene catturata dall'amore. Già Dante, infatti, sembra sapere che l'uomo non si innamora di una persona del mondo reale se, quando la incontra, non ha già creato intrapsichicamente un'immagine interiore. Per quanto riguarda il fenomeno della proiezione, si possono proiettare nell'essere amato sia aspetti positivi che aspetti negativi di sè. Ad esempio in certe forme di gelosia, i cui si ha timore del tradimento dell'altro, ci potrebbe essere la proiezione del proprio desiderio di tradire. Chi ama riamato si sente “ricco”, possessore del mondo intero e dell’intera felicità, ma, nello stesso tempo, è “povero”, può soffrire non solo per la mancanza reale dell’altro, ma anche solo per il timore di perderlo.
Il sentimento che chiamiamo Amore è scisso in 2 componenti: la componente affettiva (culturale) connotata dalla tenerezza la componente erotica (naturale, istintiva) connotata dall’aggressività.
         L’integrazione tra le due componenti è tutt’altro che facile. Gli antropologi sono giunti alla conclusione che nella nostra specie c’è una forte tendenza alla monogamia, all’esclusività amorosa e sessuale.
         Però, contemporaneamente, esiste sempre anche un certo grado di tendenza all’infedeltà coniugale, tanto nel sesso maschile che in quello femminile.
I due impulsi non scompaiono mai e se ora prevale il primo, poi può prevalere il secondo e possono manifestarsi anche tutti e due insieme.
Esistono quindi in noi 2 tendenze, 2 desideri di base compresenti e contrastanti:
         uno che ci porta verso una persona particolare, unica, con cui stabiliamo un legame amoroso duraturo,
         un altro, che è un impulso esplorativo, che ci spinge a cercare rapporti con persone nuove e diverse.
         Solo l’INNAMORAMENTO esalta e fonde insieme il massimo della sessualità e il legame amoroso più forte.
LA CONCEZIONE PSICOANALITICA DELL'AMORE
Freud ritiene che gli oggetti d'amore originari siano due:
q  se stesso
q  la figura materna
Per Freud il primo oggetto d'amore di ogni persona è se stesso, la propria persona, in quanto nella fase iniziale della vita si vivono le sensazioni e le percezioni come provenienti da se stesso e conseguentemente ci si investe narcisisticamente sulla propria persona. In un secondo momento la madre (o chi la sostituisce) diventa oggetto d'amore perché è la persona che nutre e quindi viene riconosciuta come fonte del piacere e della vita. Analizziamoli, adesso, singolarmente
  • Quel che egli stesso è (cioè se stesso). In questo caso l'oggetto d'amore è il proprio corpo, come nel mito di Narciso. Proprio il narcisismo parte dall'amore per il proprio corpo individuato come unica fonte di piacere non solo per le emozioni e le sensazioni provenienti dal proprio corpo ma anche per quelle proveniente da altre persone. Questo atteggiamento portato all'estremo sconfina, appunto, nel narcisismo.
  • Quel che egli stesso era. Questa scelta d'amore fa riferimento alla rappresentazione che i genitori hanno del proprio figlio. Una idealizzazione in tutti i campi del bambino attesta il riscatto, attraverso quest'ultimo, di tutte le rinunce che hanno dovuto subire i genitori.
  • Quel che egli stesso vorrebbe essere. Questa potrebbe rappresentare la modalità d'amore più “sana”, in quanto oggetto d'amore diventa il partner. Freud afferma: “viene amato l'oggetto che possiede le prerogative che mancano all'Io per raggiungere il suo ideale”.
La persona che fu una parte del proprio sé. In questa scelta d'amore viene nuovamente “scelto” il figlio, nell'accezione però di “colui che è stato parte del corpo della donna”. E' una scelta al “femminile” in quanto, per Freud, soltanto la donna è incapace della scelta oggettuale, cioè di un “altro diverso da se” come oggetto d'amore. Solo la nascita di un figlio, permette alla donna di non scegliere se stessa come oggetto d'amore ma un altro che comunque è parte del proprio se, in quanto proviene dal proprio corpo.
Le figure d'appoggio: la donna nutrice, l'uomo protettivo, la serie delle persone che fanno le veci di queste, rappresentano gli oggetti d'amore sui quali l'infante, dopo il periodo di narcisismo primario, appoggia la libido che “Chiamiamo così – considerandola una grandezza quantitativa, anche se per ora non misurabile – l'energia delle pulsioni attinenti a tutto ciò che può essere compendiato nella parola “amore”. (Freud, 1921)
La teoria triangolare dell’Amore
Robert J. Sternberg, docente di psicologia a Yale e studioso noto in tutto il mondo, fa un’analisi dell’amore nelle sue tre componenti, che egli crede abbiano un ruolo chiave nella comprensione di tale sentimento. Tali componenti sono l’intimità, la decisione/impegno e la passione. Sternberg ha individuato in queste tre componenti quelle caratteristiche di atemporalità e di transculturalità che fanno sì che l’amore possa essere letto nello stesso modo in ogni tempo e in ogni luogo.

L’intimità, dice Sternberg, comprende almeno dieci elementi:
1. Il desiderio di alimentare il benessere della persona amata
2. Sentirsi felici con la persona amata
3. Tenere in alta considerazione il partner
4. Essere capaci di far affidamento sulla persona amata in tempi di necessità
5. Avere una comprensione reciproca con la persona amata
6. Condividere se stessi e i propri averi con la persona amata
7. Ricevere supporto emozionale dalla persona amata
8. Dare supporto emozionale alla persona amata
9. Comunicare intimamente con la persona amata
10. Valorizzare la persona amata
“L’intimità nasce con l’autorivelazione. Se si vuole arrivare a conoscere meglio qualcuno, è opportuno fargli conoscere qualcosa di se stessi” (Sternberg, 1999). E’ una delle componenti dell’amore, ma il suo processo non è lineare, procede a sbalzi, e noi rischiamo spesso di perderla per la paura di scoprirci e per renderci più autonomi dall’altro. Personalmente credo che intimità e autonomia possano convivere qualora per intimità si intenda la capacità di mostrare all’altro pensieri ed emozioni autentiche, che non implichino giochi psicologici col fine di creare dipendenza affettiva e di manipolare l’altro inducendo questo a fare ciò che noi vogliamo che faccia.
La decisione e l’impegno comprende non solo l’aspetto a breve termine (decidere di amare), ma anche quello a lungo termine (far perdurare quel sentimento). La decisione di amare non sempre comporta un impegno a far durare la relazione. Tutte le coppie devono attraversare momenti di crisi e cambiamento, e la componente dell’impegno è quella che tiene in vita la relazione e che può aiutare a ritrovare la felicità di coppia. E’ auspicabile che l’impegno per la coppia non si trasformi nell’incapacità di essere disponibili ad un cambiamento della relazione all’interno della coppia stessa. Tenere in vita una relazione vuol dire che entrambi i partner si evolvano insieme e che i ruoli non siano rigidi.
La passione è un desiderio intenso di unione con l’altro. Tende ad intrecciarsi con i sentimenti di intimità e spesso le due componenti si alimentano a vicenda. Nei primi stadi di una relazione la passione è più forte perché i due partner si devono reciprocamente avvicinare e ciò fa in modo che il rinforzo sia intermittente (a volte si viene soddisfatti, altre volte no).  L’intermittenza tiene viva la passione.

L’amore prevede tutte e tre le componenti. Sternberg lo chiama amore “perfetto”.
Le combinazioni fra queste tre componenti definiscono 7 tipi o forme di amore variamente rappresentate nelle relazioni reali. 
 
Nella tabella seguente sono descritte le caratteristiche di ogni forma d'amore risultante dalle differenti combinazioni delle componenti della teoria triangolare di Sternberg.
SIMPATIA
(solo intimità)
In questo tipo di relazione vi è confidenza, calore e senso di unione fra i partner ma senza le caratteristiche della passione e dell'impegno. Relazioni di questo genere sono paragonabili a vere e proprie amicizie.
INFATUAZIONE
(solo passione)
Tipico dell'amore a prima vista, nasce e si sviluppa improvvisamente ma solitamente termina con una disillusione. Questo rapporto si basa sull'idealizzazione dell'altro più che sulla sua reale conoscenza e dura solo se la relazione non viene effettivamente vissuta o comunque fino a quando uno dei due non si scontra con una delusione derivante dal confronto con la realtà.
AMORE VUOTO
(solo decisione/impegno)
Uno o entrambi i componenti della coppia si impegnano a continuare la relazione in mancanza delle componenti di intimità e passione. Solitamente si tratta di rapporti nella loro fase finale, in cui i partner stanno insieme solo per tener fede a un impegno preso, per  decisioni coscienti legate ai figli o per es. a considerazioni economiche.
AMORE ROMANTICO
(intimità+passione)
Si tratta della forma tipica delle grandi e intense storie d'amore letterarie e cinematografiche. Spesso la componente impegno non è presente per via di ostacoli o circostanze esterne che impediscono alla coppia di progettare un futuro.  
AMORE AMICIZIA
(intimità+decisione/impegno)
È il caso per esempio di quei rapporti che durano da tanto tempo, consolidati sotto il profilo dell'intimità anche se hanno visto lentamente sfumare quello della passione. 
AMORE FATUO
(passione+decisione/impegno)
è una combinazione di passione e impegno (quello che in genere associamo alle star di Hollywood che hanno matrimoni ripetuti con altrettanti divorzi).
L’amore “perfetto”, dice Sternberg, va trattato con molta cura perché è soggetto a continui cambiamenti e non dura se non lo facciamo durare alimentando le tre componenti dell’amore.
E’ molto difficile mantenere l’amore “perfetto”, ma credo che qualsiasi equilibrio debba necessariamente essere mantenuto con molta fatica e attenzione. E credo che le cadute non si possano evitare. Quando l’amore comprende tutte e tre le componenti, anche se in misura diversa, i partner possono appoggiarsi su quelle che sono presenti in misura maggiore, per aumentare insieme quella che è poco sviluppata; qualora una componente sia mancante, credo che qualsiasi approccio psicologico alla coppia debba partire da quello che la coppia possiede già come risorsa gratificante.


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